Curiosità fiorentine: perché il quartiere delle Cure si chiama così?
Il nome deriva dalla lavorazione di corde e tessuti
Il quartiere delle Cure si sviluppò come quartiere residenziale in seguito all’ampliamento della città con i lavori di Firenze Capitale. Fino ad allora era stato un piccolo insediamento fuori le storiche mura cittadine, dedito da secoli alla lavorazione di corde e tessuti, e qui sorto per la presenza del torrente Mugnone che garantiva l’acqua indispensabile per tali attività artigianali. Lungo gli argini del Mugnone lavoravano i funaioli e i curandai. I primi realizzavano funi e corde ricavandole dalle matasse di canapa che stendevano lungo il corso d’acqua. Invece, i secondi lavavano, sbiancandole (in latino “cura” è sinonimo di mondatura e da cui “curandai”), le tele di lino con il ranno, cioè con l’acqua filtrata con la cenere e bollita, poi lavate ancora, risciacquate e stese sui fili posti sugli argini del torrente.
Sul finire dell’Ottocento la curatura delle tele divenne prevalentemente un lavoro femminile e poi un semplice lavaggio della biancheria sporca che era ritirata nelle case dei fiorentini il lunedì mattina e riconsegnata pulita il sabato. Pian piano tale attività scomparve dalla zona, ma rimase nella toponomastica, infatti il quartiere era già stato battezzato delle Cure a ricordo dei curandai per secoli qui attivi.