Firenze, il vero amore di Hannibal Lecter
Perchè Hannibal ama tanto la città toscana?
sabato 28 gennaio 2017 12:09
Hannibal Lecter, nato dalla penna di Thomas Harris e trasportato sul grande scherm da Anthony Hopkins e Gaspard Ulliel - eredità poi raccolta da MAds Mikkelsen nella seria tv- è uno die più famosi serial killer del mondo. Socipatico, amante del controllo, delle buone maniere, della buona cucina e dell'arte, Hannibal ha anche un'altra passione: Firenze.
Hannibal ama Firenze come un vero fiorentino, la adora e l’idolatra in tutti i 4 libri della serie, e la città compare sia nel film "Il silenzio degli Innocenti" ( il serial killer ha raffigurato il Duomo e il Campanile su un foglio che ha appeso alla sua cella) sia in "Hannibal". Non solo: anche la serie tv vi è ambientata per alcuni episodi della terza stagione.
Ma perchè? Hannibal Lecter è descritto come un uomo dai gusti sopraffini, un’educazione superba, una memoria e un quoziente intellettivo sopra la norma, una cultura quasi sconfinata , sei dita sulla mano sinistra e una spiccata tendenza all’antropofagismo.
Hannibal, nel libro omonimo, arriva nella città toscana dopo una rocambolesca fuga dagli Stati Uniti, sotto il nome di Doctor Fell e si trova di fronte ad una città sconvolta dagli omicidi del Mostro e per la bomba esplosa ai Georgofili. Perchè sceglie Firenze?
Perchè durante le ricerche sulla storia della sua famiglia Hannibal ha scoperto di discendere da Giuliano Bevisangue, una sanguinolente figura del XII secolo toscano, ma anche perchè sostiene che l’anima di Firenze è assai simile alla sua. Ad un primo sguardo Firenze è una città luminosa, en plein air, colma di meraviglia; ma per il famoso serial killer, la vera città è fatta di vicoli stretti, bui, cattivi e richiamanti il gotico. E, secondo Hannibal, sono pochi i turisti che riescono a comprendere la vera anima della città, che sbandiera stupri e uccisioni sotto forma di statue nella piazza principale, ovvero Piazza della Signoria.
Il Dottor Fell diviene curatore temporaneo della collezione di Palazzo Capponi, visto che il suo predecessore è sparito “misteriosamente”. Di fronte a grandi studiosi fiorentini, riesce a sciorinare perfettamente passi di Dante, usando un sorprendente accento toscano, pur di ottenere la carica e risiedere in Palazzo Capponi, sito in Via de’ Bardi 36.
Delle sue abitudini fiorentine sappiamo che acquista saponi e unguenti per il corpo nella Farmacia di Santa Maria Novella, deliziando i commessi snob con il suo olfatto straordinario. Per i tartufi e i formaggi si rivolge invece nella fittizia Gastronomia Vera dal 1928 in Borgo San Jacopo, vicino al Ponte Santa Trinita.
Partecipa ai concerti al Teatro della Pergola e partecipa attivamente al restauro della Cappella Capponi, in Santa Croce e spesso si reca al Forte Belvedere per osservare la Mostra sugli strumenti di tortura. Non osserva la mostra, ma l’effetto che ha sulle persone.
Hannibal Lecter considera Firenze il suo angolo di Paradiso, circondato dalla bellezza dell’arte e della letteratura non edulcorata da un senso di correttezza politica e dal senso di schiettezza dei fiorentini.
Sarà scoperto da Rinaldo Pazzi, (interpretato nel film da Giancarlo Giannini e nella serie tv da Fortunato Cellino) discendente della famiglia Pazzi, responsabile dell’omonima Congiura del 1478 per uccidere Lorenzo il Magnifico. Ucciderà l’ispettore nella stessa cruenta maniera in cui morì Francesco de’ Pazzi in seguito alla Congiura: appeso a Palazzo Vecchio con una corda e un profondo taglio all’altezza delle viscere.
Hannibal lascerà con molto rammarico Firenze, stilando una personale lista di cose che non è riuscito a fare: suonare il clavicembalo, leggere i libri della collezione Capponi e…mangiare la moglie dell’ispettore Pazzi.