Prato, controlli interforze in due ditte. Sanzioni per quasi 50mila euro
Denunce per sfruttamento di manodopera irregolare
sabato 25 novembre 2017 11:24
Controlli in due ditte di confezioni a Prato. nella mattina di giovedì 23 novembre ha avuto luogo, coordinato dalla Divisione di Polizia Amministrativa, Sociale e Immigrazione della Questura di Prato, un nuovo servizio straordinario di controllo presso attività produttive sul territorio pratese.
La “Squadra Interforze”, composta nell’occasione da personale appartenente alla Squadra di Polizia Amministrativa della Divisione PASI della Questura di Prato, dalla Polizia Municipale, della Regione Carabinieri Forestale Toscana, dall’INPS, dall’U.S.L. e dell’ALIA Servizi Ambientali, ha effettuato un nuovo servizio di controllo in due ditte cinesi di confezioni, in via A. Ciardi, nel quartiere pratese di San Paolo.
Nella prima ditta, come riporta una nota della questura di Prato, sono stati identificati 12 cittadini cinesi intenti in attività lavorativa, di cui uno privo di documenti d’identità e clandestino, pertanto condotto immediatamente in Questura per gli accertamenti del caso. Sette i lavoratori cinesi sprovvisti di regolare contratto. A carico della cinquantaquattrenne cinese titolare della ditta è stata emessa una sanzione amministrativa pari a 21mila euro con contestuale sua denuncia in stato di libertà per il reato di sfruttamento di manodopera irregolare, e sequestro amministrativo dei 39 macchinari tessili professionali presenti nell’attività produttiva. Emessa anche una sanzione pecuniaria di 4.300 euro, a cui si è aggiunta un’ulteriore sanzione da 3mila euro per il mancato pagamento di quanto dovuto all’Alia per l’anno 2017 in merito allo smaltimento di rifiuti speciali.
Nella seconda ditta controllata, sono stati identificati 17 cittadini cinesi intenti in attività lavorativa, di cui tre senza documenti d’identità e clandestini. I lavoratori cinesi comunque privi di regolare contratto erano sei. Emessa quindi a carico della quarantottenne cinese titolare una sanzione amministrativa di 18mila euro con contestuale sua denuncia in stato di libertà per il reato di sfruttamento di manodopera irregolare e sanzione pecuniaria di 400 euro per l’utilizzo dei locali produttivi anche a scopo abitativo, a cui si è aggiunta l’ulteriore sanzione da 2mila euro per il mancato pagamento di quanto dovuto all’Alia per l’anno 2017 in merito allo smaltimento di rifiuti speciali.
Entrambe le confezioni sono inoltre state sottoposte, in conclusione d’intervento, a provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.