Jacopo, Francesco e Gugliemo de Pazzi. Eroi o cospiratori?
La vita di tre personaggi uniti da un atto di sangue
martedì 06 novembre 2018 22:22
Francesco de Pazzi nacque a Firenze il 28 Gennaio 1444, figlio di Antonio de' Pazzi, fratello di Jacopo.
Gli storici hanno individuato nella sua persona l'ideatore primario della congiura de' Pazzi, un sanguinoso piano a cui suo zio Jacopo non voleva partecipare in un primo momento. L'odio dei Pazzi per i Medici ha origini antiche: non solo i Medici sono gente nuova, priva dell'illustre passato e del casato dei Pazzi, ma hanno anche privato fratello Giovanni della legittima eredità dopo la morte del suocero.
Sposò Novella Foscari, figlia del commerciante veneziano Andrea Foscari e della fiorentina Catalina Baldovinetti. La coppia, di cui non si conosce niente, ebbe cinque figli.
I Medici devono morire e il 26 Aprile 1478 Francesco riuscì a portare avanti un piano con troppe teste, molta confusione e un pizzico di utopia. E' lui che attirò Giuliano in Chiesa, lui che sferrò il colpo fatale.
Non si sa cosa fece Francesco dopo la congiura, cosa provò nel sentire Firenze che si ribellava a quell'atto di sangue e osannava i Medici. Quello che è certo è che fu trovato, linciato ed impiccato nudo dalla folla. Il suo corpo fu esposto in Piazza della Signoria, appeso a Palazzo Vecchio.
La figura di Francesco è rimasta nell'ombra, ma ha affascinato molti storici e scrittori.
Hannibal Lecter, nel libro e nel film Hannibal, ricorda la sua morte e ne incontra un ipotetico discendente; e nel videogioco Assassin's Creed identifica il cattivo da sconfiggere.
Jacopo de Pazzi nacque nel 1423, figlio di Andrea de' Pazzi e Caterina Salviati. Fu lui a commissionare a Brunelleschi e/o Giuliano da Maiano l'attuale Palazzo Pazzi, in via del Proconsolo, a Firenze.
Jacopo è famoso per aver fatto parte della Congiura dei Pazzi insieme al nipote Francesco. Gli storici sono abbastanza concordi nel suo ruolo secondario in un primo momento, non convinto da quel piano troppo confusionario.
Gli studiosi sono però propensi nel credere che fu proprio lui a tentate di inneggiare e ,sedurre la folla di Firenze dopo l'assassino: al grido di “Libertà” tentò di arringare i cittadini, ma fu preso a sassate e dovette fuggire.
Fu trovato quattro giorni dopo sulle montagne e anche lui fu linciato e impiccato in Piazza della Signoria, il corpo esposto sulla facciata di Palazzo Vecchio.
La moglie Maddalena Serristori e la figlia naturale Caterina ( beatificata da Papa Benedetto XIV) furono rinchiuse fino alla mrte nel convento di Monticelli.
Il corpo di Jacopo non trovò pace nenche dopo la morte: sepolto in Santa Croce nella Cappella dei Pazzi, fu dissotterato perchè accusato di essere un bestemmiatore e di aver tretto un patto con il diavolo prima ella Congiura. In realtà, i cittaini di Firenze mal digerivano la sua presenza in un luogo sacro e centrale come quello della basilica, per questo fu sepolto fuori dalle mura.
Le cronache raccontano che, tre mesi dopo, alcuni ragazzi dissotterrarono il corpo e lo eposero in Piazza Pitti per una bravata. Il cadavere fu, a quel punto, gettato in Arno.
Guglielmo de pazzi nacque a Firenze il 6 Agosto 1437. Sposato nel 1459 a Bianca de medici, sorella del Magnifico, per cercare di suggellare un'alleanza fra le due famiglie. Secondo alcuni storici fu un matrimonio d'amore, quello che è certo è che Bianca non lo abbanonò mai.
Guglielmo era un politico e la sua carriera ascese rapidamente: nel 1467 era Priore di Libertà. Nel 1469 membro degli VIII di Guardia e Balìa, nel 1471 Ufficiale di Monte e Console della Zecca nel 1475.
Dopo la Congiura dei Pazzi fu esiliato insieme alla famiglia, anche se egli era stato solo usato dallo zio e dal fratello. Guglielmo era totalmente estraneo all'omicidio di Giuliano e al tentativo di omicidio di Lorenzo il Magnifico.
La stella di Guglielmo risplende soltanto nel 1495 quando lo ritroviamo nelle cronache di Firenze on ruoli politici di rappresentanza e come vicario di Mugello e di Scarperia.
Nel 1498 fu costretto a scappare nuovamente a Firenze a causa dell'insurrezione anti medicea , ma nel 1502 era tornato in città, poiché fu commissario in campo contro i piani e nel 1513 riuscì ad ottenere la carica di Gonfaloniere di Giustizia, la iù alta carica della Republica Fiorentina.
In vecchiaia comprò il feudo di Civitella di romagna e, probabilmente, morì lì nel 1516.